IL DIRITTO E LE SCIENZE UMANE
Una breve riflessione per genitori in crisi
Nel giudizio di famiglia, la recente riforma ha creato un collegamento tra la giustizia familiare e le scienze umane, affiancando al giudice non più solo avvocati e CTU ma ulteriori e diverse figure professionali, dal coordinatore genitoriale al mediatore familiare, figure che sono state definite e, per la prima volta, disciplinate dalla legge.
Viene così riconosciuta l’importanza della multidisciplinarietà nella gestione quotidiana del conflitto relazionale, anche e soprattutto al di fuori delle aule di tribunale.
Ciò che spesso non appare chiaro è la possibile (e favorita) anticipazione del coinvolgimento di queste figure professionali nella gestione del conflitto legale (ad esempio mediatori, coordinatori genitoriali ma anche pedagogisti, educatori, psicoterapeuti…); il cui intervento è ancora più utile nelle prime fasi, cioè molto prima che abbia inizio la c.d. “battaglia in Tribunale”.
Invero, addivenire a una regolamentazione pienamente condivisa tra le parti della nuova condizione di vita giova al benessere di tutti i componenti della famiglia. Sul punto, si rammenta che è responsabilità dei genitori preservare i figli dalle conseguenze negative della loro separazione.
Qui vale la saggezza popolare: “Si può smettere di essere coniugi ma non si smette mai di essere genitori”.